Chiesa della Madonna d’Itria
Di fronte ai giardini pubblici, nella piazza dedicata allo scienziato sorsense Pasquale Marginésu, sorge la chiesa della Vergine d’Ìtria, il cui nome deriva dal greco Hodigitria (conduttrice).
La costruzione del sacro edificio risale agli inizi del XVII secolo, così come sembra suggerire anche un’acquasantiera in marmo posta all’ingresso, che reca incisa la data 1639.
La facciata del 1741, simile a quella del santuario di San Pietro di Silky di Sassari, è impreziosita da lesene e fasce, con timpano a mezzaluna e finestra centrale. Il portale, ligneo ed intagliato, conduce all'unica navata coperta da una grande volta a botte lunettata che termina in un profondo presbiterio, voltato anch'esso a botte.
Le cappelle laterali, tre per lato e di diverse dimensioni, si aprono mediante arconi, in parte a tutto sesto e in parte a sesto acuto. Particolare venerazione è attribuita alla Vergine d’Ìtria ed a Sant’Antonio, la cui cappella risale al 1660, come attesta lo stemma posto sulla volta. Sono inoltre venerati San Francesco, San Cristoforo e San Costantino, l’imperatore romano considerato santo dai Sardi.
Gli altari più interessanti dal punto di vista artistico presentano colonne tortili e pregevoli sculture lignee policromate. Alla sinistra della navata è presente un pregevole pulpito ligneo pentagonale munito di paravoce.
L'antico convento francescano, sul cui lato settentrionale si trova la chiesa della Madonna d'Itria, in seguito alla soppressione degli ordini monastici, avvenuta intorno alla metà dell'Ottocento, è stato acquisito dal Comune di Sorso e, dal 1867, è sede degli uffici dell'Amministrazione cittadina.